di Clara Emanuela Curtotti, Comitato Nazionale Psicologi EDSU
PREMESSA
“Oggi, 1 giugno 2022, si è svolta una riunione dell’Assemblea Generale dell’EFPA, in cui le Associazioni Membri dell’Assemblea Generale hanno preso la decisione unanime di espellere la Società Psicologica Russa dall’EFPA. L’espulsione fa seguito a una richiesta dell’Associazione nazionale psicologica dell’Ucraina per l’esclusione della Società psicologica russa dall’EFPA. Sono stati sollevati seri interrogativi sulla permanenza dell’associazione membro russa, dati i principi etici nel metacodice EFPA di rispettare i diritti fondamentali, la dignità e il valore di tutte le persone, le responsabilità verso la società e il mantenimento dell’integrità che è alla base della psicologia, quando gli aspetti dei diritti umani della guerra russa contro l’Ucraina sono rimasti non riconosciuti nelle loro comunicazioni con l’EFPA. I delegati dell’Associazione membro dell’EFPA all’Assemblea Generale hanno votato all’unanimità per espellere la Società Psicologica Russa dall’adesione all’EFPA. Questa non è stata una decisione facile da prendere per alcune associazioni membro”.
Cari colleghi vi starete domandando il perché dell’incipit di questo articolo e cosa mai ci può interessare di quello che fa una certa EFPA a Bruxelles. Intanto prende decisioni come quelle sopra riportate e mi chiedo che cosa ne penserebbero le bonanime di Lev Semënovič Vygotskije e di Aleksandr Romanovič Lurija, insigni psicologi russi. Oggi sarebbero fuori da un’organizzazione come l’EFPA, nonostante le loro brillanti menti.
Ma procediamo per ordine.
UN PO’ DI SPIEGAZIONI
Fino a poco più di una settimana fa non sapevo cosa fosse “EFPA” e, nella mia profonda ignoranza, mi sono davvero stupita quando il dott. Catello Parmentola (nel webinar promosso dall’Ordine della Lombardia) ha candidamente pronunciato questo acronimo, in riferimento agli psicologi dell’Europa meridionale ed al codice revisionato. Nella mia napoletanità di fondo mi sono immediatamente sentita valorizzata dal riferimento al “Sud”.
Non vi posso invece esprimere la mia profonda delusione quando ho appreso, nella ricerca d’informazioni attivata in rete relativa a questo ente, che la sua sede principale fosse a Bruxelles.
Possibile che tutte le strade oggi portino inevitabilmente a Bruxelles?
EFPA, European Federation of Psychologists Association, è una Federazione senza scopo di lucro con la finalità di sviluppare la psicologia in Europa e nel mondo e renderla accessibile, utile e rispettata. In bibliografia troverete tutti i link necessari a farvi un idea di cosa sia ma soprattutto vi esorto a leggerne lo statuto e le finalità. Tra queste troneggia il diritto di partecipare a EuroPsy. In conformità con il Regolamento di EuroPsy, datato dicembre 2021, la federazione, che riunisce le associazioni di 37 Paesi membri in Europa, vede l’Italia membro come INPA, ossia Italian Network of Psychologists’ Association, composta da:
– AIP Associazione Italiana di Psicologia
– AUPI Associazione Unitaria Psicologi Italiani
– CNOP
– Form-AUPI
Nell’ottobre 2005 l’INPA nominò anche un comitato nazionale (National Awarding Committee: NAC) per l’implementazione del profilo EuroPsy. Il comitato è stato in seguito rinnovato, fino alla costituzione dell’attuale nel 2022. Il gruppo di lavoro INPA-NAC ha attivato la certificazione EuroPsy-Italia. Da quel momento è possibile per gli psicologi iscritti all’Albo ottenere la certificazione EuroPsy. L’EFPA fornisce le linee guida sui contenuti dei Codici Etici delle Associazioni membri. Ergo, in quanto iscritti al CNOP siamo automaticamente dentro EFPA, che ha una sua costituzione etica, un METACODICE appunto (Meta-Codice di Etica accettato all’Assemblea Generale Granada, Luglio 2005) a cui tutti i membri appartenenti devono adeguarsi pena
l’estromissione (questo è capitato agli psicologi russi che a detta di EFPA, per denuncia di quelli ucraini, avevano disobbedito al METACODICE). Vi rimando ad una presa di visione attenta del profilo Europsy e di tutto quello che significa anche in termini di formazione continua obbligatoria (ancora una volta ECM obbligatori) e di adeguamento alle normative UE. Questo è quanto in soldoni, non certo i nostri ma quelli che dovremo spendere se volessimo avere il sospirato patentino digitale di Europsy, per adesso facoltativo ma in futuro, chi può prevederlo?
Insomma siamo dentro e nessuno ce lo ha chiesto!
Il CNOP ha siglato accordi, indubbiamente nella posizione formale ed istituzionale corretta per poterlo fare, ma ancora una volta vengono imposti dall’alto ed in relazione ai quali non è stato attivato alcun dibattito interno alla comunità professionale.
Ennesima circostanza di tal sorta.
Ritornando al meta-codice di cui sopra, nella prospettiva del referendum all’orizzonte, questa è la questione forse più urgente sulla quale attivare la nostra riflessione. Se visionate il meta-codice potrete verificare che la premessa etica non è una novità del nostro codice revisionato ma è proprio ispirata a quel modello.
Come il nostro, il meta-codice ha una premessa, principi etici e poi l’articolato. E ritroviamo: rispetto per i diritti e la dignità della persona, competenza, responsabilità e integrità. I principi etici del codice revisionato sono il risultato di un “copia ed incolla” con qualche aggiustamento doveroso. Leggendo con attenzione il meta-
codice dell’EFPA viene da osservare anche che il codice revisionato è perfino peggiorativo poiché scompare la voce “autodeterminazione” pur presente, almeno formalmente, nel meta-codice.
CONSIDERAZIONI FINALI
Si potrebbero fare diverse riflessioni su questa vicenda ed i suoi snodi di significato, sia sul piano storico-politico che culturale in senso ampio. Non mi addentrerò in questo territorio minato ma mi limiterò a evidenziare l’importanza delle connessioni che sussistono fra tali livelli interpretativi di lettura, livelli tutti che convergono nel precipitato epistemologico del nuovo Codice revisionato. L’adeguamento normativo sembra quindi non essere stato solo il risultato di una necessaria revisione legata alla deontologia della buona pratica professionale o all’adeguamento inevitabile alla legislatura nazionale, ma anche il prodotto di istanze nate altrove e che hanno dovuto necessariamente trovare collocazione in esso.
Sempre sveglia colleghi!
BIBLIOGRAFIA
https://www.efpa.eu/
https://www.inpa-europsy.it/etica-professionale/
https://www.psy.it/federazione-europea-delle-associazioni-di-psicologi-meta-codice-di-etica/
https://www.inpa-europsy.it/
https://www.psy.it/certificazione-europsy-per-gli-psicologi-italiani/
https://www.opl.it/evento/08-09-2023-PREPARARSI-AL-VOTO-SUL-CODICE-DEONTOLOGICO-Comprendere-e-discutere-i-cambiamenti.php
https://www.comitatonazionalepsicologi.it/ce-codice-e-codice-i-parte/
https://www.comitatonazionalepsicologi.it/ce-codice-e-codice-ii-parte/
https://www.dallastessaparte.it/la-revisione-del-codice-deontologico-una-riflessione-critica/